Servizi

L’attività principale svolta da APC è la certificazione di prodotto, vale a dire la messa in atto di un insieme di procedure per assicurare che il prodotto sia conforme a requisiti specifici.

L’APC, come Organismo di certificazione preposto, emette un Certificato di Conformità, il quale indica che, con sufficiente certezza, il determinato prodotto è conforme ad una specifica norma o a precise caratteristiche tecniche.

La certificazione può essere volontaria, quando si attesta la conformità di un prodotto ad un determinato documento tecnico di riferimento (Regolamento Tecnico), oppure regolamentata. Questo ultimo caso riguarda:

  • Marchi comunitari di Denominazione d’Origine DOP, IGP, STG, tutelati dal Regolamento (UE) del 21 novembre 2012, n. 1151, del Parlamento europeo e del Consiglio, entrato in vigore il 3 gennaio 2013, che ha abrogato i precedenti Regolamenti (CE) n. 509/06 (STG) e n. 510/06 (DOP/IGP). APC è autorizzata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali non solo ad iscrivere le Organizzazioni nell’Elenco dei Soggetti riconosciuti, ma anche a vigilare sul corretto utilizzo del Marchio comunitario e delle prescrizioni del MiPAAF, conformemente alla norma UNI CEI EN ISO IEC 17065:2012. Per ogni prodotto sono stilati un Disciplinare di produzione, che descrive le caratteristiche e le modalità produttive che gli operatori devono rispettare, e un Dispositivo per il Controllo di Conformità, contenente le modalità di controllo (verifiche documentali e in campo sui soggetti coinvolti nella filiera in relazione ai requisiti disciplinati, nonché prove su campioni prelevati dai luoghi di produzione/trasformazione/condizionamento), entrambi validati dal MiPAAF;
  • Etichettatura facoltativa delle carni bovine, vale a dire la possibilità di indicare al consumatore informazioni aggiuntive oltre a quelle obbligatorie (Reg. (CE) 1760/2000, recentemente modificato dal Reg. (UE) 653/2014), previa stesura di un Disciplinare approvato dal MiPAAF e sottoposto a un sistema di controllo da parte di un Organismo terzo indipendente;
  • Marchi collettivi regionali (QM – Qualità garantita dalle Marche).


 L’APC ha inoltre competenza nel Settore Ittico per la certificazione di prodotti (freschi o trasformati) derivanti dalla pesca e/o dall’acquacoltura (allevamento).

  • Ittico in ambito QM: l’APC è autorizzata al controllo per il rispetto dei disciplinari QM “Ittico” e “Molluschi”. Il valore aggiunto è dato dalla riconoscibilità/identificazione del prodotto certificato QM, dal rispetto della sostenibilità delle risorse e dell’ambiente. Inoltre è garantita al consumatore la rintracciabilità del prodotto commercializzato dal peschereccio/allevamento fino alla pescheria/ristorante dove viene rilasciato un scontrino/certificato di acquisto/consumo di prodotto ittico QM. Ha competenze anche nell’ambito della certificazione del prodotto ittico trasformato QM o trattato, quest’ultimo commercializzato congelato.
  • Ittico Volontario: l’APC si è dotata di un Regolamento tecnico sulla certificazione di cozze e ostriche pescate e/o allevate per una maggiore valorizzazione del prodotto locale certificando l’origine del prodotto da una zona geografica determinata (cozza – ostrica ZGD) a partire dal seme. Con tale certificazione si vuole, in particolare, certificare l’origine di molluschi bivalvi allevati e/o pescati a garanzia del consumatore, ed incentivare lo sviluppo del prodotto ostrica piatta (Ostrea edulis), l’ostrica “nostrana”, che si differenzia da quella nord atlantica maggiormente diffusa e di massiccia importazione l’Ostrica concava (Crassostrea gigas), per qualità superiore intesa come migliore accrescimento (minore suscettibilità di infezione ai patogeni) come riportato in anni recenti nella bibliografia scientifica sull’argomento, Le due tipologie di allevamento (cozza e ostrica) possono convivere assieme o intercambiarsi e quindi aumentare o differenziare la produttività degli impianti di acquacoltura.

Per maggiori informazioni sulla Sezione Ittica contattare: Dr.ssa Silvia Palladino, Tel. 071 808277 E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


L’Autorità di Controllo e Tracciabilità dell’AMAP si è attivata per acquisire le necessarie competenze per effettuare l’analisi LCA sui prodotti agroalimentari.

  • Life Cycle Assessment (in italiano "valutazione del ciclo di vita", conosciuto anche con la sigla LCA) è un metodo utilizzato per valutare l’insieme di interazioni che un prodotto o un servizio ha con l'ambiente, considerando il suo intero ciclo di vita che include le fasi di preproduzione (quindi anche estrazione e produzione dei materiali), produzione, distribuzione, uso (quindi anche riuso e manutenzione), riciclaggio e dismissione finale. La LCA (come definito nella norma ISO 14040) considera gli impatti ambientali del caso esaminato nei confronti della salute umana, della qualità dell'ecosistema e dell'impoverimento delle risorse. Gli obiettivi dell'LCA sono quelli di definire un quadro completo delle interazioni con l'ambiente di un prodotto o di un servizio, contribuendo a comprendere le conseguenze ambientali direttamente o indirettamente causate e quindi dare a chi ha potere decisionale le informazioni necessarie per definire strategie. Lo studio LCA può inoltre essere validato attraverso l’attività di critical review da parte di un ente terzo al fine di verificare che i metodi utilizzati per eseguire l’LCA siano coerenti con i riferimenti ISO e validi dal punto di vista scientifico e tecnico.
    I vantaggi per le aziende che implementano un’analisi LCA sono riconducibili alla possibilità di conoscere i reali impatti ambientali e consumi di risorse associati alla realizzazione di un prodotto, con la possibilità di realizzare un'attività di Comunicazione Ambientale, divulgandoli all’esterno. Il consumatore può così essere messo nella condizione di scegliere un prodotto anche sulla base delle informazioni di tipo ambientale ad esso associate.

on 14 Maggio 2015
Ultima modifica: 21 Dicembre 2022